Iscrizioni anno scout 2025/’26

Vi aspettiamo domenica 28 settembre 2025 alle ore 17.00 al Centro Sociale Parrocchiale di Bussolengo in via Don Calabria per le iscrizioni all’anno scout 2025/’26.

Dopo una breve presentazione in cui vi spiegheremo chi siamo e cosa facciamo, saremo a disposizione per rispondere a tutte le domande, conoscere le vostre ragazze e i vostri ragazzi e accogliere le domande d’iscrizione.

Venite a conoscerci!

Vuoi saperne di più? Scarica il Vademecum qui sotto per informazioni sulla procedura d’iscrizione al nostro gruppo e la brochure Agesci per conoscere meglio la nostra associazione.

Campo di reparto 2025

Essere scout non è solo un’attività: è un modo di vivere.

Scrivere questo articolo non è stato semplice: trovare le parole giuste per raccontare le attività svolte e le emozioni vissute è una vera sfida. Avrei potuto limitarmi a descrivere ogni giornata, dall’inizio alla fine, ma non sarebbe bastato per spiegare davvero cosa significhi essere scout e vivere il campo fino in fondo.

Quest’anno il campo estivo di è svolto sugli Appennini, più precisamente a Piandelagotti, in provincia di Modena, a due passi dalla Toscana.

Non è stato un campo facile, anzi. Ma, in fondo, sono proprio le esperienze più complicate a coinvolgerci di più, a rimanere più impresse. Quattordici giorni: prima di partire sembrano infiniti, e nei primi momenti non si vede l’ora di tornare a casa. Poi, quando il campo sta per finire, ci si accorge che il tempo è volato e si vorrebbe solo che tutto durasse un po’ di più. Perché il campo non è solo: tende, legature e fuoco, un campo ti insegna a vivere, a cavartela da solo e a fidarti degli altri. Ogni anno è diverso, anche se alcune attività si ripetono, perché cambia il modo in cui le viviamo. E ogni volta impariamo qualcosa di nuovo, anche da sfide che all’inizio ci sembrano impossibili.

Quest’anno siamo partiti con un viaggio di tre ore verso la valle di Piandelagotti. Il nostro campo era organizzato su ben tre livelli, e abbiamo subito scoperto che per raggiungere ogni “piano” ci aspettava una bella salita. Dopo pochi giorni la maggior parte delle costruzioni era pronta, e tra giornate intense e attività varie il tempo è volato. Alcune erano nuove, altre erano classiche, ma tutte vissute con entusiasmo e spirito di squadra.

Una delle prime esperienze è stata l’uscita di squadriglia, un momento speciale che ci permette di conoscere meglio le persone con cui condividiamo questi 14 giorni. Insieme si stabilisce un obiettivo, e insieme si fa di tutto per raggiungerlo. Poi c’è stata l’uscita di reparto: siamo scesi verso il centro del paese per partecipare alla messa e, finita la celebrazione, ci siamo incamminati lungo un sentiero immerso nella natura. All’andata una piacevole discesa, al ritorno… una salita faticosa ma affrontata con risate. Il luogo era stupendo: un ruscello con piccole cascate dove abbiamo giocato, pranzato e ci siamo rilassati, per poi concludere con divertentissimi giochi d’acqua.

Una novità assoluta è stata l’uscita di tappa: i ragazzi del primo anno hanno camminato accompagnati dai capi, mentre i più grandi sono andati in autonomia, ciascun gruppo verso una meta diversa.

Tra le attività più conosciute non poteva mancare il percorso hebert. Quest’anno abbiamo sfruttato al massimo il territorio, allenandoci in collina per migliorare corsa, riflessi ed equilibrio. È stato faticoso, ma ben organizzato e molto utile.

Anche la cucina ha avuto i suoi momenti di sfida, con la gara di cucina e la trapper. Nella gara ogni squadriglia ha dato il meglio, presentando piatti eccellenti. La trapper, invece, è stata più impegnativa del solito: oltre ai classici cibi al cartoccio abbiamo preparato pizze, kebab e persino un dolce speciale, il “melone torta”.

Un momento particolarmente emozionante è stata la veglia alle stelle. Diversamente dagli anni passati, è stata interamente gestita dai capi. Non ci siamo limitati ad ammirare il cielo: divisi in gruppi, abbiamo seguito un percorso ispirato alla storia di Odisseo, con ogni capo che impersonava un personaggio diverso. È stato un momento di riflessione e condivisione molto intenso.

La caccia al tesoro di quest’anno ha portato un’altra novità: niente semplici indovinelli, ma l’uso della bussola e il conteggio dei passi per orientarsi nel bosco e raggiungere le varie tappe. Infine, alcune attività sono state ideate dai ragazzi stessi per ottenere specialità e brevetti, un’occasione per mettersi alla prova e crescere ancora di più.

Questo campo è stato faticoso, sì, ma è proprio grazie alle sfide affrontate insieme che torniamo a casa con ricordi indelebili, nuove competenze e, soprattutto, con la consapevolezza che essere scout non è solo un’attività: è un modo di vivere.

G.C. (Sq. Pantere)