ROUTE 2022

Il 31 luglio 2022 il nostro Clandistelle si è caricato lo zaino in spalla che, oltre ad essere carico di cibo, tende e acqua, conteneva tanta voglia di vivere un’esperienza intensa ed entusiasmante!

La Route “Cammino nelle terre mutate: da Norcia a L’Aquila” ha permesso alla Comunità di fare strada, di vedere gli effetti del terremoto e di vivere momenti faticosi ma anche di soddisfazione e gioia. Diversi sono stati gli incontri significativi: i cinghiali, Billy e la sua compagnia, la signora Maria, Pino, i volontari del movimento celestianino e tutti gli incontri lungo la strada (pochi ma buoni)!

Al 7 di agosto il bilancio è stato positivo: siamo tornati sani e salvi, bel tempo, bella gente e bei posti!

Se volete seguire le avventure vissute dai ragazzi, andate a leggere il Diario di Bordo sulla pagina Instagram @clandistelle

CAMPO ESTIVO DI REPARTO 2022

Quest’anno il reparto Mario Mazza e La Quercia ha svolto il consueto campo estivo a San Zeno di Montagna con una bellissima vista sul nostro lago.

Il tema di quest’anno scelto dai ragazzi era l’odissea in cui Ulisse ha viaggiato per 10 anni in attesa di ritornare dalla sua amata Penelope.
Ad ogni squadriglia apparteneva un’isola: isola dei Lestrigoni, l’isola della ninfa Calipso, l’isola delle sirene e così via.
Abbiamo vissuto due settimane immersi nella natura.
Quotidianamente i ragazzi erano occupati nel fare la legna, cucinare e tenere in ordine l’angolo. Ogni squadriglia è andata ad esplorare i sentieri del Baldo dormendo una notte sotto un riparo.

È stato un campo molto movimentato tra varie attività che hanno tenuto occupati i ragazzi. Dalla giornata genitori al percorso Hebert, dall’uscita di anno al giorno della pizza cotta nel forno fatto da noi.

Come ogni anno siamo rientrati a casa stanchi ma con lo zaino pieno di nuove esperienze!

Vacanze di branco 2022

Eccoci qua! Quest’anno il nostro branco ha vissuto una fantastica avventura nel tempo e nello spazio in compagnia di Doc, Marty e Jennifer e della loro fantascientifica macchina del tempo. Il nostro laboratorio si trovava in un paesino in Val Camonica (Cevo) con una strepitosa vista sulle catene alpine limitrofe.

Nei primi giorni abbiamo conosciuto i nostri compagni di viaggio e aiutato Doc ad effettuare gli ultimi ritocchi sulla sua macchina. Terminato il lavoro siamo finalmente riusciti a partire; come prima tappa ci siamo ritrovati nell’antica Grecia dove abbiamo tentato di scalare il monte Olimpo, superando nel percorso diverse prove e incontrando personaggi stravaganti come Ermessa la sacerdotessa e Giasone. I nostri viaggiatori, entusiasti dell’esperienza appena vissuta hanno deciso di sperimentare l’ignoto provando una giornata nel futuro, portandosi appresso tutto il branco. Ci siamo quindi ritrovati nell’anno 2885 in una realtà al contrario. Alla mattina abbiamo dovuto mangiare piadine con prosciutto, a pranzo abbiamo gustato un ottimo gelato con della frutta, a merenda ci è capitato un piatto di pasta fredda per concludere poi con una cena di uova e bacon! Che dire una giornata alquanto insolita nella quale i nostri protagonisti ne hanno passate di tutte i colori capendo che forse era meglio viaggiare nel passato rispetto all’ignoto futuro.

Durante la settimana abbiamo poi visitato: il medioevo in Europa, la Cina nell’epoca di Marco Polo e l’epoca degli indiani d’America, ritrovandoci a dover affrontare: giostre medievali, ricerche di tesori antichi e battaglie tra indiani e cow boy. In questi giorni con il branco abbiamo poi affrontato il viaggio anche dal punto di vista della fede andando a rivedere insieme le varie tappe della vita di San Paolo a partire dalla conversione. In una delle serate abbiamo potuto ascoltare la testimonianza degli scout che hanno vissuto una delle epoche più buie della nostra storia: il fascismo. Abbiamo ascoltato le storie delle Aquile randagie, gli scout clandestini, immedesimandoci nella loro situazione, capendo così quanto lo scautismo è stato importante nel passato e quanto siamo fortunati oggi a poterlo vivere in libertà.

Alla fine dell’ultima tappa Doc ha realizzato che il viaggio sicuramente ci ha arricchiti e ci ha fatto crescere, ma è importante non rifugiarsi nei ricordi del passato o vivere col timore del futuro ignoto.

Talvolta facciamo viaggi e cerchiamo lontano e fuori di noi risposte, che invece possiamo trovare dentro di noi o nelle persone a noi vicine. Ieri è storia… domani è un mistero… oggi è un regalo ed è per questo che si chiama presente !

Buona caccia fratellini e sorelline!

i giochi dei nostri nonni- Pantere

Ciao a tutti!
Noi pantere abbiamo fatto una bella chiacchierata con i nostri nonni riguardo i giochi che facevano all’ aria aperta.
Abbiamo scoperto che i nostri nonni erano molto più creativi e fantasiosi di noi. Avevano la possibilità di stare fuori in strada dato che di macchine ce n’erano gran poche. Sarà che a quei tempi avevano meno impegni, sarà che i genitori erano meno ansiosi, sarà che non esistevano i telefoni ma di fatto vivevano molto più a contatto con la natura di noi.
Alcuni giochi li conoscevamo già, come nascondino, palla prigioniera, salto con la corda.
Altri non li conoscevamo proprio come lo s-cianco, la morra, il gioco delle pietruzze.
Abbiamo deciso di spiegare le regole di due giochi che ci hanno molto colpite e che secondo noi dovrebbero essere riscoperti.
I giochi che ci hanno colpito di più sono morra e s-cianco.
La MORRA è un gioco particolare che ci ha incuriosite molto, purtroppo sono molto difficili da spiegare le regole a voce. Per impararlo, a parer nostro, è molto più semplice giocarci e conoscerlo un po’ alla volta con l’aiuto di un giocatore esperto.
https://youtu.be/JIg4SIx34GE in questo link c’è una dimostrazione di come si gioca a morra!

Morra

Lo S-CIANCO è un mix di baseball e cricket. Come il baseball ha la base e il battitore (che è un membro della squadra che inizia). Dall’altra parte del campo ci sono i difensori della squadra avversaria. A quel punto il battitore urla “S-CIANCO”, i difensori rispondono “VE’NIA” mentre lo s-cianco (il legnetto con le due punte) vola. Poi si misura la distanza che ha raggiunto con il bastone. Da qui inizia la partita che è molto lunga ed entusiasmante. Speriamo di aver la possibilità di “GIOCARE IL GIOCO” magari al prossimo campo!!!
https://youtu.be/QYfP2aFy1GU qui abbiamo un esempio di come si gioca a s-cianco!

Scianco

Il mercato al tempo dei nonni

I nostri nonni non si ricordano quando è nato il mercato, ma sanno che c’è da tanto tempo. Il mercato era leggermente più piccolo rispetto ad adesso, si svolgeva dal Viale Foro Boario (alle poste) fino a piazza 26 aprile, questo perché via De Gasperi era chiusa e non c’era il mercato come oggi. Gli ambulanti di una volta erano per la maggior parte locali, molti vendono ancora perché passano la licenza alle nuove generazioni.
Davanti alla chiesa c’era una piccola bancarella che veniva dalla Valpolicella e vendeva molte varietà dei formaggi locali.
Diverse bancarelle di fiori e piante si trovavano vicino alle poste.
Alla fine il mercato di oggi si accomuna con quello del passato con bancarelle di vestiti, scarpe, alimentari, piante, fiori, ecc…
Oltre per comprare quello che serve i nostri nonni andavano al mercato anche per scambiare quattro chiacchiere con i loro coetanei.

“Piantiamoci su” e Trentino Tree Agreement

Si chiama “Trentino Tree Agreement” la piattaforma nata in seguito alla tempesta Vaia dello scorso 29 ottobre, con lo scopo di sensibilizzare i cittadini sui temi ambientali, valorizzando l’importante patrimonio boschivo e naturale del Trentino che ricopre il 63% del territorio. Il progetto, promosso dalla Provincia autonoma di Trento e sviluppato da Trentino Marketing, prevede anche una raccolta fondi destinata al ripristino di alcune foreste colpite dagli schianti con la collaborazione di Università e Istituti di ricerca

La notte del 29 ottobre 2018, la tempesta Vaia, caratterizzata da piogge alluvionali e forti raffiche di scirocco, colpiva i boschi del Trentino provocando circa 4 milioni di metri cubi di alberi schiantati per la forza eccezionale del vento. Pur nella consapevolezza che le foreste danneggiate rappresentano poco più del 2% dell’intero patrimonio boschivo provinciale, quella tempesta ha lasciato una grande ferita per le perdite economiche, per le ripercussioni sulla sicurezza del territorio e sullo stato fitosanitario delle foreste, nonché per il valore intrinseco del bosco quale parte integrante del paesaggio, della storia e dell’identità della gente trentina.

Fin dal giorno successivo l’evento, istituzioni e privati si sono messi all’opera per ripristinare le aree coinvolte e per risanare questa dolorosa ferita.

A sostegno di questo enorme impegno è nato quindi Trentino Tree Agreement, un progetto di sensibilizzazione e comunicazione ambientale ideato, su impulso della Provincia autonoma di Trento, da Trentino Marketing, Dipartimento agricoltura, foreste e difesa del suolo, Agenzia provinciale delle foreste demaniali e MUSE (Museo delle Scienze).

Valorizzare il grande patrimonio forestale, cercando di favorire una maggiore cultura del bosco, del legno e più in generale della natura alpina attraverso contenuti e sezioni che saranno via via implementati, è l’obiettivo principale di questa piattaforma che prevede anche la possibilità di contribuire concretamente, al ripristino delle foreste colpite, con una donazione gestita della Provincia autonoma di Trento.

Aderire a Trentino Tree Agreement significa siglare – insieme a chi il Trentino e i suoi boschi li visita e li ama -un patto con gli alberi e, con l’impegno di tutti, far rivivere questo prezioso patrimonio comune. Ma anche diventare promotori di idee e comportamenti virtuosi, volti alla sostenibilità ambientale, con l’auspicio che i benefici possano risuonare anche oltre il Trentino.

Trattandosi di un progetto pilota, le attività di Trentino Tree Agreement si concentreranno inizialmente su tre aree: la “Foresta dei Violini” di Paneveggio, la “Foresta dell’Eremo” a San Martino di Castrozza e la “Foresta Nascosta” di Cadino.

Nelle aree individuate dal progetto Trentino Tree Agreement gli interventi di recupero e rimozione degli schianti sono in pieno svolgimento. In particolare a Paneveggio e a San Martino di Castrozza i lavori sono attualmente in fase di conclusione e già nella prossima primavera saranno piantate le piantine ad oggi messe a dimora nei vivai. Nell’area di Cadino, invece, dove il 90% degli alberi è stato abbattuto, i lavori stanno procedendo più lentamente.

In queste tre zone, una volta concluse le operazioni di rimozione degli schianti e di messa in sicurezza, si procederà a piantare gli alberi con criteri selvicolturali e con la collaborazione di Università e di enti di ricerca, affinché questa ferita diventi anche un’occasione per riflettere sui boschi che lasceremo ai nostri figli. Per questa ragione, in tali aree è prevista la creazione di percorsi didattici in modo che chiunque, ma in particolare chi ha contribuito a sostenere con una donazione Trentino Tree Agreement, possa essere testimone della rinascita di questi boschi.

Il monitoraggio delle attività di ripristino sarà curato dell’Agenzia Provinciale delle Foreste Demaniali e verrà condiviso con i sostenitori del progetto grazie a webcam che a breve saranno posizionate all’interno di alcune delle aree identificate. I donatori vengono inoltre aggiornati periodicamente sullo stato di attuazione degli interventi e sulle iniziative aperte al pubblico.

“Il loro progetto ci ha subito colpito per come è strutturato e chiaro, abbiamo subito avuto una bella impressione. Trentino Tree Agreement rappresenta a pieno ciò che stavamo cercando.
Crediamo sia un bel modo per lasciare un segno del 60esimo del nostro gruppo e per “piantarci su” come ci eravamo ripromessi con i nostri festeggiamenti!”

ESSERE SCOUT AI TEMPI DEL COVID-19

Due verticale: AVVENTURA. Diciassette orizzontale: QUARANTENA.
Come è possibile far coincidere queste due parole che sembrano non avere nulla da condividere ?
Nonostante sembri un’impresa impossibile gli Scouts non si arrendono. Anzi come ricordava Baden Powell ,
il fondatore, “sorridono e cantano anche nelle difficoltà”.
I capi reparto del Bussolengo 1, sorridendo e cantando, hanno deciso di non sospendere le attività e di
continuare a incontrarsi in modo nuovo durante questo difficile periodo . Non più lo zaino e gli scarponi ma
computer e app per far videochiamata. Non più lunghe camminate ma km di fantasia.
Settimana dopo settimana le squadriglie hanno accolto le sfide proposte (e sempre diverse ) e sognano di
vincere la meravigliosa sorpresa finale. La classifica cambia ogni volta e la meta è sempre più vicina.
La sfida settimanale consiste in una attività, ad esempio un complicato cruciverba o una caccia al tesoro
fotografica, che i capi danno alle sette squadriglie e che i ragazzi devono completare il prima possibile.
Insieme al gioco è sempre previsto un momento di preghiera da fare insieme perchè lo scout promette di
fare del proprio meglio ma con l’ aiuto di Dio.
Un applauso ai capi reparto per la voglia di combattere la noia e un applauso alle squadriglie che giocano
con entusiasmo. Un messaggio agli amici, ai compagni di scuola di questi Scouts … “i ragazzi sono capaci di
vedere l’avventura in una comune pozzanghera di acqua sporca”. Non bisogna mai dimenticarlo.

Rachele

Superiamo i Nostri Limiti. from 1959