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Campo di reparto 2025

Essere scout non è solo un’attività: è un modo di vivere.

Scrivere questo articolo non è stato semplice: trovare le parole giuste per raccontare le attività svolte e le emozioni vissute è una vera sfida. Avrei potuto limitarmi a descrivere ogni giornata, dall’inizio alla fine, ma non sarebbe bastato per spiegare davvero cosa significhi essere scout e vivere il campo fino in fondo.

Quest’anno il campo estivo di è svolto sugli Appennini, più precisamente a Piandelagotti, in provincia di Modena, a due passi dalla Toscana.

Non è stato un campo facile, anzi. Ma, in fondo, sono proprio le esperienze più complicate a coinvolgerci di più, a rimanere più impresse. Quattordici giorni: prima di partire sembrano infiniti, e nei primi momenti non si vede l’ora di tornare a casa. Poi, quando il campo sta per finire, ci si accorge che il tempo è volato e si vorrebbe solo che tutto durasse un po’ di più. Perché il campo non è solo: tende, legature e fuoco, un campo ti insegna a vivere, a cavartela da solo e a fidarti degli altri. Ogni anno è diverso, anche se alcune attività si ripetono, perché cambia il modo in cui le viviamo. E ogni volta impariamo qualcosa di nuovo, anche da sfide che all’inizio ci sembrano impossibili.

Quest’anno siamo partiti con un viaggio di tre ore verso la valle di Piandelagotti. Il nostro campo era organizzato su ben tre livelli, e abbiamo subito scoperto che per raggiungere ogni “piano” ci aspettava una bella salita. Dopo pochi giorni la maggior parte delle costruzioni era pronta, e tra giornate intense e attività varie il tempo è volato. Alcune erano nuove, altre erano classiche, ma tutte vissute con entusiasmo e spirito di squadra.

Una delle prime esperienze è stata l’uscita di squadriglia, un momento speciale che ci permette di conoscere meglio le persone con cui condividiamo questi 14 giorni. Insieme si stabilisce un obiettivo, e insieme si fa di tutto per raggiungerlo. Poi c’è stata l’uscita di reparto: siamo scesi verso il centro del paese per partecipare alla messa e, finita la celebrazione, ci siamo incamminati lungo un sentiero immerso nella natura. All’andata una piacevole discesa, al ritorno… una salita faticosa ma affrontata con risate. Il luogo era stupendo: un ruscello con piccole cascate dove abbiamo giocato, pranzato e ci siamo rilassati, per poi concludere con divertentissimi giochi d’acqua.

Una novità assoluta è stata l’uscita di tappa: i ragazzi del primo anno hanno camminato accompagnati dai capi, mentre i più grandi sono andati in autonomia, ciascun gruppo verso una meta diversa.

Tra le attività più conosciute non poteva mancare il percorso hebert. Quest’anno abbiamo sfruttato al massimo il territorio, allenandoci in collina per migliorare corsa, riflessi ed equilibrio. È stato faticoso, ma ben organizzato e molto utile.

Anche la cucina ha avuto i suoi momenti di sfida, con la gara di cucina e la trapper. Nella gara ogni squadriglia ha dato il meglio, presentando piatti eccellenti. La trapper, invece, è stata più impegnativa del solito: oltre ai classici cibi al cartoccio abbiamo preparato pizze, kebab e persino un dolce speciale, il “melone torta”.

Un momento particolarmente emozionante è stata la veglia alle stelle. Diversamente dagli anni passati, è stata interamente gestita dai capi. Non ci siamo limitati ad ammirare il cielo: divisi in gruppi, abbiamo seguito un percorso ispirato alla storia di Odisseo, con ogni capo che impersonava un personaggio diverso. È stato un momento di riflessione e condivisione molto intenso.

La caccia al tesoro di quest’anno ha portato un’altra novità: niente semplici indovinelli, ma l’uso della bussola e il conteggio dei passi per orientarsi nel bosco e raggiungere le varie tappe. Infine, alcune attività sono state ideate dai ragazzi stessi per ottenere specialità e brevetti, un’occasione per mettersi alla prova e crescere ancora di più.

Questo campo è stato faticoso, sì, ma è proprio grazie alle sfide affrontate insieme che torniamo a casa con ricordi indelebili, nuove competenze e, soprattutto, con la consapevolezza che essere scout non è solo un’attività: è un modo di vivere.

G.C. (Sq. Pantere)

CAMPO ESTIVO DI REPARTO 2022

Quest’anno il reparto Mario Mazza e La Quercia ha svolto il consueto campo estivo a San Zeno di Montagna con una bellissima vista sul nostro lago.

Il tema di quest’anno scelto dai ragazzi era l’odissea in cui Ulisse ha viaggiato per 10 anni in attesa di ritornare dalla sua amata Penelope.
Ad ogni squadriglia apparteneva un’isola: isola dei Lestrigoni, l’isola della ninfa Calipso, l’isola delle sirene e così via.
Abbiamo vissuto due settimane immersi nella natura.
Quotidianamente i ragazzi erano occupati nel fare la legna, cucinare e tenere in ordine l’angolo. Ogni squadriglia è andata ad esplorare i sentieri del Baldo dormendo una notte sotto un riparo.

È stato un campo molto movimentato tra varie attività che hanno tenuto occupati i ragazzi. Dalla giornata genitori al percorso Hebert, dall’uscita di anno al giorno della pizza cotta nel forno fatto da noi.

Come ogni anno siamo rientrati a casa stanchi ma con lo zaino pieno di nuove esperienze!

i giochi dei nostri nonni- Pantere

Ciao a tutti!
Noi pantere abbiamo fatto una bella chiacchierata con i nostri nonni riguardo i giochi che facevano all’ aria aperta.
Abbiamo scoperto che i nostri nonni erano molto più creativi e fantasiosi di noi. Avevano la possibilità di stare fuori in strada dato che di macchine ce n’erano gran poche. Sarà che a quei tempi avevano meno impegni, sarà che i genitori erano meno ansiosi, sarà che non esistevano i telefoni ma di fatto vivevano molto più a contatto con la natura di noi.
Alcuni giochi li conoscevamo già, come nascondino, palla prigioniera, salto con la corda.
Altri non li conoscevamo proprio come lo s-cianco, la morra, il gioco delle pietruzze.
Abbiamo deciso di spiegare le regole di due giochi che ci hanno molto colpite e che secondo noi dovrebbero essere riscoperti.
I giochi che ci hanno colpito di più sono morra e s-cianco.
La MORRA è un gioco particolare che ci ha incuriosite molto, purtroppo sono molto difficili da spiegare le regole a voce. Per impararlo, a parer nostro, è molto più semplice giocarci e conoscerlo un po’ alla volta con l’aiuto di un giocatore esperto.
https://youtu.be/JIg4SIx34GE in questo link c’è una dimostrazione di come si gioca a morra!

Morra

Lo S-CIANCO è un mix di baseball e cricket. Come il baseball ha la base e il battitore (che è un membro della squadra che inizia). Dall’altra parte del campo ci sono i difensori della squadra avversaria. A quel punto il battitore urla “S-CIANCO”, i difensori rispondono “VE’NIA” mentre lo s-cianco (il legnetto con le due punte) vola. Poi si misura la distanza che ha raggiunto con il bastone. Da qui inizia la partita che è molto lunga ed entusiasmante. Speriamo di aver la possibilità di “GIOCARE IL GIOCO” magari al prossimo campo!!!
https://youtu.be/QYfP2aFy1GU qui abbiamo un esempio di come si gioca a s-cianco!

Scianco

Il mercato al tempo dei nonni

I nostri nonni non si ricordano quando è nato il mercato, ma sanno che c’è da tanto tempo. Il mercato era leggermente più piccolo rispetto ad adesso, si svolgeva dal Viale Foro Boario (alle poste) fino a piazza 26 aprile, questo perché via De Gasperi era chiusa e non c’era il mercato come oggi. Gli ambulanti di una volta erano per la maggior parte locali, molti vendono ancora perché passano la licenza alle nuove generazioni.
Davanti alla chiesa c’era una piccola bancarella che veniva dalla Valpolicella e vendeva molte varietà dei formaggi locali.
Diverse bancarelle di fiori e piante si trovavano vicino alle poste.
Alla fine il mercato di oggi si accomuna con quello del passato con bancarelle di vestiti, scarpe, alimentari, piante, fiori, ecc…
Oltre per comprare quello che serve i nostri nonni andavano al mercato anche per scambiare quattro chiacchiere con i loro coetanei.

ESSERE SCOUT AI TEMPI DEL COVID-19

Due verticale: AVVENTURA. Diciassette orizzontale: QUARANTENA.
Come è possibile far coincidere queste due parole che sembrano non avere nulla da condividere ?
Nonostante sembri un’impresa impossibile gli Scouts non si arrendono. Anzi come ricordava Baden Powell ,
il fondatore, “sorridono e cantano anche nelle difficoltà”.
I capi reparto del Bussolengo 1, sorridendo e cantando, hanno deciso di non sospendere le attività e di
continuare a incontrarsi in modo nuovo durante questo difficile periodo . Non più lo zaino e gli scarponi ma
computer e app per far videochiamata. Non più lunghe camminate ma km di fantasia.
Settimana dopo settimana le squadriglie hanno accolto le sfide proposte (e sempre diverse ) e sognano di
vincere la meravigliosa sorpresa finale. La classifica cambia ogni volta e la meta è sempre più vicina.
La sfida settimanale consiste in una attività, ad esempio un complicato cruciverba o una caccia al tesoro
fotografica, che i capi danno alle sette squadriglie e che i ragazzi devono completare il prima possibile.
Insieme al gioco è sempre previsto un momento di preghiera da fare insieme perchè lo scout promette di
fare del proprio meglio ma con l’ aiuto di Dio.
Un applauso ai capi reparto per la voglia di combattere la noia e un applauso alle squadriglie che giocano
con entusiasmo. Un messaggio agli amici, ai compagni di scuola di questi Scouts … “i ragazzi sono capaci di
vedere l’avventura in una comune pozzanghera di acqua sporca”. Non bisogna mai dimenticarlo.

Rachele

WORLD SCOUT JAMBOREE 2019

PREPARATIVI IN CORSO…

Hei hei, sono Stefania , la fortunata ragazza che partirà per l’America tra pochissimi giorni, e partirò per andare al Jamboree.

È da quasi otto anni che ho intrapreso il percorso dello scoutismo e il gruppo Bussolengo 1 è diventato quasi una famiglia e poter fare da porta voce al nostro gruppo, oltre ad essere una grandissima occasione, è anche un onore.

Credo che non tutti lo sappiano, ma cos’è il Jamboree?
Letteralmente è una marmellata di ragazzi (jam=marmellata; boy=ragazzi, marmellata di ragazzi). Questo nome gli è stato dato perché il Jamboree ha da sempre avuto lo scopo di far incontrare e far stare insieme scout da tutte le parti del mondo, senza pensare a guerre o litigi che nel mondo stanno attraversando determinati paesi.

Come già ho detto prima, quest’anno il 24th WJS si terrà in West Virginia, Nord America, presso la Bechtel Reserve. Quest’anno si svolgerà nei giorni tra il 22 luglio 2019 e il 2 agosto 2019.

Prima di partire, il contingente italiano si é diviso in diversi reparti; con il mio reparto “Ponte degli Alpini” ho fatto delle uscite e degli incontri per prepararmi al meglio a quest’avventura. La prima uscita, 15-16 dicembre 2018, ci siamo per lo più conosciuti. Il mio reparto è uno dei pochi, se non l’unico, che accoglie anche ragazzi del Sud Tirolo.

Prima della seconda uscita, abbiamo fatto una specie di raduno degli ambasciatori/ambasciatrici del Veneto. Dopo un gioco durato quasi tutto il pomeriggio, ci hanno consegnato un attestato e un piccolo gadget che potrebbe esserci utile per il Jamboree. Tra questo incontro e la seconda uscita ognuno di noi, ha dovuto affrontare tre sfide, ognuna con un tematica diversa: bellezza, accoglienza e natura, che sono le tre parole chiave di questo grandissimo evento.

Per la sfida bellezza ho deciso di creare un canzoniere insieme alla mia squadriglia del Jam, le alci. Per la sfida accoglienza ho stilato una lista di regole da seguire per un corretto uso del telefono e dei social network nel mondo degli scout; per ultima sfida, con tema ambiente/natura, nell’ultimo periodo mi sono impegnata un po’ di più nella raccolta differenziata, sia nella nostra sede femminile sia a casa mia o a scuola. Così il 25/26 maggio ci siamo ritrovati di nuovo di reparto per l’ultimo incontro prima del grande evento. Questa è stata un’uscita un po’ più a scopo informativo, infatti ci hanno dato tantissime informazioni riguardo a come si sarebbero svolti i 10 giorni in West Virginia.

Ormai parto fra veramente pochissimi giorni, e non vedo l’ora di essere lì. Sono orgogliosa di essere una delle “poche” persone che può vivere un’esperienza del genere, credo che opportunità così capitino una sola volta nella vita; non credo di essere migliore degli altri, sono solo stata molto fortunata. Da questi 10 giorni mi aspetto nuove amicizie, nuove culture. Credo che la cosa più bella sarà vedere come tanti popoli, con diverse religioni, diversi vestiti o diverse lingue possano mantenere e avere a cuore un’unica promessa, quella scout.

Stefania

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Video presentazione WORLD SCOUT JAMBOREE 2019

Campo EG 2018 – Una notte al Museo a Malga Ime

THE NEW YORK TIMES
News del mese “Una notte al Museo a Malga Ime”

In occasione del 125° anniversario, il direttore del Museo di Storia Naturale di New York City ha scelto di tenere aperto il Museo 24 ore su 24 per due settimane: dal 22 Luglio al 04 di Agosto 2018. I reparti “Mario Mazza” e “La Quercia” del gruppo Bussolengo 1 non hanno voluto perdere questa occasione e si sono catapultati a Malga Ime, Spiazzi.

I nuovi guardiani notturni si sono presto accorti che, con il loro arrivo, le civiltà esposte nelle sezioni del Museo prendevano vita, grazie ai poteri magici della tavoletta egiziana del faraone Ahkmenrah! Nel corso delle due settimane Unni, Romani, Cow Boys, Indiani,
Primitivi, Egizi e Teste dell’isola di Pasqua si sono fatti conoscere meglio e hanno espresso le loro qualità in diversi ambiti.

Durante il campo, i ragazzi del quinto anno hanno raggiunto Riva del Garda attraversando il Monte Baldo camminando in notturna e di giorno, con bus e traghetti. Nel frattempo il reparto ha raggiunto a piedi il Rifugio Chierego sotto un bel sole cocente.

Al termine delle due settimane il dire
ttore e i guardiani notturni hanno voluto premiare le civiltà che si sono dimostrate più abili, consegnando loro le chiavi del Museo: Egizi (SQ. Tigri) hanno conquistato il Totem di Campismo, Unni (SQ. Cobra) quello di Hebertismo, Teste dell’Isola di Pasqua (SQ. Aquile) hanno vinto il Totem di Pioneristica, Cow Boys (SQ. Sparvieri) hanno conquistato Stile e Animazione ed infine i Primitivi (SQ. Leoni) hanno vinto i Totem di Cucina, Zecche e Campo 2018.

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